Contenimento del bilancio nazionale
Le insolite circostanze della crescita economica molte delle quali, nei primi due decenni dello Stato, dovettero essere provocate dal governo, posero Israele ai primi posti tra i paesi con un alto bilancio nazionale in proporzione al PIL. Vi sono stati casi in cui il bilancio è stato perfino superiore al PIL, ma fu ridotto al suo 95% nel 1980, al 64% nel 1990, al 49% nel 2005 e circa il 40% nel 2006. Inoltre, mentre nei primi anni nel bilancio veniva consentito un deficit (la parte non finanziata da tasse e prestiti locali) soltanto per propositi di “sviluppo” (vale a dire investimenti), in seguito, con la crescita dell’onere economico legato alla difesa, i deficit di bilancio divennero un fatto di routine.
Nel corso degli anni ’90 fu posto un particolare accento alla riduzione di questi deficit. L’obiettivo era quello di portare il rapporto deficit/PIL a livello di quello prevalente nelle economie sviluppate occidentali. Questa politica riuscì, in effetti, a ridurre il deficit di un quarto rispetto a quello dell’inizio del decennio. Dopo essere cresciuto in maniera considerevole nel 2001, è stato riportato al 6% nel 2003, al 5% nel 2004, al 3,2% nel 2005 e all’1,8% nel 2006.
Il programma di riforma economica intrapreso dal governo israeliano nel 2003 continua a ridurre ulteriormente il budget (oltre che le tasse) e a snellire l’economia.