Salari e condizioni di lavoro
I salari in Israele sono generalmente stabiliti attraverso trattative condotte fra tre parti: il governo (tuttora il principale datore di lavoro del paese), la cui scala salariale ha percussioni su tutti i settori dell’economia, la Histadrùt (Federazione Generale dei Lavoratori) e l’organizzazione dei datori di lavoro del settore privato. Gli accordi raggiunti costituiscono un quadro dei livelli salariali settori dell’economia e, con cambiamenti occasionali, prevedono anche il pagamento automatico di una indennità per l’aumento del costo della vita come compensazione per l’inflazione. Pertanto la situazione dei salari è piuttosto rigida, specialmente per le categorie meno retribuite. Le ondate di disoccupazione in Israele non hanno provocato significative riduzioni dei salari, sebbene in periodi di carenza di forza lavoro i salari crescano con maggiore elasticità in quei settori dove la richiesta di lavoratori è più acuta. Nel giugno 2006 il salario medio mensile era di 7.759 NIS (circa 1.843 dollari USA).
Le condizioni di lavoro nei vari settori economici del paese sono stabilite in accordi di lavoro concordati tra datori di lavoro e lavoratori. Le condizioni di base, comunque, sono assicurate per legge e prevedono una settimana lavorativa di un massimo di 47 ore (nel 2006, la media nel settore commerciale era sotto le 40 ore settimanali), un salario minimo di 3.585 NIS (circa 780 dollari) nel 2006, un compenso per orari straordinari, pagamento di una liquidazione, ferie annuali pagate e congedo per malattia.