Economia Il Quadro Economico

Investimenti

L’ammontare del risparmio non è mai stato sufficiente a sostenere gli immensi investimenti (di solito il 20-30 per cento di tutte le risorse disponibili nell’economia) compiuti da uno stato in rapida crescita. Di conseguenza, una gran parte di questi investimenti dovette essere finanziata da transazioni di capitali pubblici e privati provenienti dall’estero, ma anche direttamente dal settore pubblico, soprattutto dal governo. Nell’ultimo decennio, gli investimenti totali sono cresciuti da 17 miliardi di dollari, nel 1995, a 22,8 miliardi nel 2000, ma sono scesi per tre anni consecutivi, prima di risalire e raggiungere i 22,1 miliardi di dollari nel 2005 (il 49% dei quali, 10,8 miliardi di dollari, effettuato dall’estero, da residenti non israeliani). 

L’inizio del 2006 ha visto un balzo straordinario negli investimenti stranieri anche da direzioni completamente nuove sulla scena israeliana, evidentemente dovuto all’interesse e alla fiducia crescenti nei confronti di questa economia. Nel 2006 gli investimenti dall’estero effettuati da residenti non israeliani hanno raggiunto i 24,386 miliardi e il trend di crescita è stato confermato nel 2007. 

Molti investimenti privati, di origine sia interna che estera, sono stati anche il risultato dell’iniziativa e dell’incoraggiamento del governo, che si rispecchiano nel corso degli anni nelle differenti versioni della Legge per l’Incoraggiamento dell’Investimento di Capitali. Per mezzo di questa legge il governo ha attirato investitori con prestiti sovvenzionati a lunga scadenza (con tassi di interesse ridotti), con sovvenzioni dirette come percentuali dell’investimento totale e del finanziamento di Ricerca e Sviluppo. 

Per raggiungere tale obiettivo sono stati concessi anche alleggerimenti e rimborsi fiscali, attribuiti in proporzione al peso del contributo dello specifico investimento sulla messa in atto della politica economica, guardando per esempio, alla distribuzione della popolazione, alla promozione delle esportazioni e così via. É probabile che tale aiuto abbia contribuito, nel corso degli anni ’80, all’accumulo di capitali (capacità produttiva) in misura superiore rispetto alla crescita del PIL. In alcuni settori, questa eccedenza di capacità produttive ha facilitato il rapido decollo degli anni Novanta.