Il Settore Pubblico
L’alto livello del consumo pubblico, e in particolare il derivante ampio deficit nel bilancio governativo, è sempre stato una causa predominante del tasso di inflazione d’Israele. Tutte le risorse che il governo poteva reclutare per finanziare il bilancio (fonti interne ed estere, prestiti da parte del pubblico, imposte dirette e indirette) sono state insufficienti a coprire quanto speso e il governo si è ripetutamente trovato costretto a ricorrere a finanziamenti inflazionari. Questo pesante onere del settore pubblico era dovuto principalmente alle spese per la difesa e alla necessità di restituire i debiti esteri, due questioni che negli ultimi anni sono scese a occupare dai due terzi a meno della metà del bilancio delle spese del governo.
La strada per una ripresa economica ha anche richiesto il controllo dell’inflazioni, la riduzione del deficit nella bilancia dei pagamenti e il mantenimento del rapido tasso di crescita economica, tutti provvedimenti che hanno richiesto una diminuzione della spesa pubblica che è stata attuata negli ultimi anni. L’alto rapporto fra spesa pubblica e il PIL è stato dimezzato rispetto a quello di 25 anni fa, dal 95% al 49 % del PIL tra il 1980 e il 2006 (quando il budget del governo era pari a circa 60 miliardi di dollari). Nel 2006 si è avuta una eccedenza nella bilancia dei pagamenti e il deficit di bilancio si è ridotto allo 0,9% del PIL.
Il governo incoraggia ancora oggi iniziative economiche private e la sua politica economica è riuscita a ridurre sostanzialmente il proprio coinvolgimento in imprese economiche mediante una privatizzazione che, nel 2005, ha fruttato un gettito di quasi 3 miliardi di dollari.