Cultura Musica

L’evoluzione della musica israeliana

La creazione di una musica specificamente israeliana si è evoluta dalla metà degli anni ’40, da quando, cioè, la composizione cominciò ad essere praticata a un livello professionale. Mentre le tradizioni russe e francesi, le forza romantiche e post-romantiche tedesche e le vivaci evocazioni di compositori europei più tardi, avevano tutte impresso il loro marchio sulle composizioni locali, gradualmente è andata cristallizzandosi una nuova espressione della Israele moderna, nel cosiddetto stile “mediterraneo”, la quale ha integrato le tradizionali melodie orientali con la recitazione delle antiche preghiere.

La prima generazione di compositori israeliani, tutti di origine europea, compì grandi sforzi, dopo essere immigrata nel paese, per comporre in un nuovo linguaggio musicale. Paul Ben-Haim utilizzò tonalità estese allo scopo di creare uno stile post-espressionistico, saldando il vecchio e il nuovo, l’Oriente e l’Occidente; Oedon Partos vide nell’assimilazione di un folklore autentico un importante metodo compositivo; Alexander Uriah Boscovitch usò forme di espressione popolari come unità di base per la costruzione compositiva; Yosef Tal gettò le fondamenta della composizione elettronica in Israele e, infine, Mordechai Seter si concentrò sull’integrazione nelle sue opere di melodie e ritmi yemeniti. 

La seconda generazione, composta in maggioranza da compositori che erano stati direttamente o indirettamente discepoli della prima, ha lavorato ad un’espressione musicale che integra la lingua ebraica, con le sue consonanti e le sue intonazioni, la sua rilevanza nella liturgia e nella tradizione ebraica, e la sua fusione nel mondo orientale. Il terzo e più recente gruppo di compositori desidera prender parte alla composizione internazionale senza profilo nazionale, lottare contro l’Olocausto attraverso la musica e abbattere le barriere all’interno della musica, fondendo le tradizioni orientali e quelle occidentali e incorporando alcune innovazioni prese da generi di musica popolari. 

I giovani talenti musicali d’Israele, iniziano la loro formazione frequentando uno dei numerosi conservatori o studiando presso uno dei centinaia di insegnanti privati; molti acquisiscono esperienza entrando a far parte di una delle orchestre giovanili del paese. Gli studi superiori sono forniti da accademie per la musica e la danza che assicurano titoli accademici e che si trovano a Gerusalemme e a Tel Aviv. Vi sono frequenti lezioni di perfezionamento per cantanti, orchestrali e complessi da camera, condotte da artisti famosi ospiti, nelle accademie stesse o nel Centro Musicale di Gerusalemme. 

L’educazione e la ricerca musicale negli istituti d’istruzione superiore, sono state inaugurate agli inizi degli anni ’60 con la fondazione della Cattedra di Musicologia a nome di Artur Rubinstein presso l’Università Ebraica di Gerusalemme. Da allora, si sono aggiunti dipartimenti di musicologia anche nell’Università di Tel Aviv e in quella di Barllan. Due sono le principali aree di specializzazione: la musica ebraica e la musica dei vari gruppi etnici d’Israele, con particolare enfasi sulla musica delle comunità orientali-sefardite.

I primi pionieri portarono con sé i propri canti, traducendo i versi originali in ebraico o inserendo nuove parole ebraiche a melodie gelosamente custodite. Da allora sono state scritte migliaia di canzoni con melodie che hanno fatto propri elementi degli stili musicali portati da ondate consecutive di immigranti la cui origine spaziava dalle tradizioni arabe e yemenite, fino al moderno rock e pop, talvolta adattati a testi biblici o tradizionali, altre volte a versi moderni di poeti e parolieri israeliani. 

Mentre è difficile dare una vera definizione di canzone tipica ebraica, gli israeliani fanno distinzione fra canzoni scritte in lingua ebraica, su vari temi e in una grande varietà di stili, e lo Shir Ivri (‘Canzone Ebraica’), le cui parole trasmettono le voci, i valori e gli umori del paese e le cui melodie sono dominate da influenze slave. 

Accompagnando i principali eventi storici nella vita nazionale del popolo ebraico nel corso dell’ultimo secolo, queste canzoni hanno registrato i sogni, i dolori e le speranze della nazione. Pur esprimendo, come tutte le canzoni popolari, esse sono anche forte manifestazione di sentimenti israeliani quali l’amore per il paese e per il suo paesaggio. Sono queste le canzoni che tutti conoscono, che sono diventate parte integrale del bagaglio culturale della nazione. 

Gli israeliani amano cantare le proprie canzoni, da quelle del periodo prima della fondazione dello stato a quelle scritte di recente. Le riunioni per cantare in gruppo hanno luogo sia in sale pubbliche che in case private, in sale da pranzo dei kibbutzim e in centri comunitari, durante escursioni e intorno ai falò, spesso sotto la guida di un conduttore professionale, con l’accompagnamento del pianoforte, della fisarmonica o della chitarra. La partecipazione a tali attività di canto comune genera un senso di unione, evocato da sentimenti patriottici e dalla nostalgia per il primo periodo pionieristico e per la lotta per l’indipendenza, per le guerre vinte, per gli amici perduti e per momenti ricorrenti di speranza e amore.