Approfondimenti

Kosher regole nutrizione

Regole Religiose Che Governano La Nutrizione Degli Ebrei Osservanti.
Derivano Dalla Bibbia Ebraica – La Torà.

Divieto di mescolare carne e latticini nello stesso pasto: la Torà in ben tre passi raccomanda di non cuocere “il capretto nel latte di sua madre”. Partendo da questa norma, la tradizione rabbinica ha proibito il miscuglio, il cucinare, e il trarre profitto da carne e latte cucinati insieme.
E’ vietato, quindi nello stesso pasto cucinare il latte (o dei suoi derivati ad esempio il burro ) con carne di qualunque animale sia quadrupedi ( es. carne di manzo ) che volatili (es. carne di pollo).
Per questo motivo gli ebrei osservanti hanno due servizi di piatti e stoviglie diversi, scomparti distinti in frigorifero, ed anche spugne separate.

Animali permessi
Gli animali permessi sono quelli che sono ruminanti e che hanno lo zoccolo fesso cioè spaccato in due parti, come la mucca, il vitello, la pecora, la capra ecc. Gli animali NON permessi sono quelli che non hanno entrambi i segni…come ad esempio, il coniglio,il maiale, il cavallo etcc.
Sono esclusi dalla cucina ebraica, ad esempio, tutti gli animali definiti impuri (quelli con lo zoccolo o l’unghia fessi e che non ruminano), animali marini senza squame e senza pinne (non sono consentiti né crostacei né molluschi), uccelli rapaci e rettili.

Macellazione o Shechita– Il rituale della macellazione degli animali permessi cosiddetta shechita, deve essere fatta da un Rabbino competente che si chiama “Shochet” il quale ha la competenza per farla, deve cioè conoscere approfonditamente le regole ed essere dotato della licenza fornita dalla Comunità Ebraica. La macellazione prevede l’uccisione dell’animale con un solo taglio alla gola eseguito con un coltello affilatissimo e senza alcun difetto o sgraffio sulla lama del coltello in modo da provocarne l’immediata morte e il completo dissanguamento. Successivamente vengono esaminati gli organi interni dell’animale per controllare che non ci siano difetti o tracce di malattia che lo rendano impuro: questa operazione si chiama “bediqat,” o controllo. Ogni animale non macellato secondo le regole è automaticamente impuro, illecito.

Divieto di consumare il sangue: il sangue contiene la vitalità dell’animale ed è quindi vietatissimo nutrirsi di qualsiasi forma di sangue che sia presente negli animali o volatili anche nelle uova il sangue è vietato.

È escluso il sangue dei pesci permessi, in quanto non è considerato sangue quello dei pesci , norma dettata dai nostri saggi (vedi sotto la voce pesci).
Per il consumo della carne dopo la macellazione è necessario che tutto il sangue rimasto sia passato e lavato con acqua e sale per non meno di venti minuti e non più di un’ora.
Invece il fegato i polmoni e il cuore deve essere trattatati sul fuoco direttamente unico modo per renderli kasher.

Divieto di consumare alcune parti di grasso: un tempo queste parti erano riservate al servizio dei sacrifici nel santuario a Gerusalemme.

Divieto di mangiare il nervo sciatico: si vuole in questo modo ricordare l’episodio biblico di Giacobbe che uscì azzoppato dalla lotta con l’angelo. Dopo questo evento Giacobbe fu chiamato Israele, ovvero “colui che lotta con D-o”.

Divieto di mangiare parti tratte da animali vivi.

Divieto di mangiare un animale permesso e macellato ritualmente qualora presenti malattie o difetti fisici.

Pesci permessi
I pesci permessi sono tutti quelli forniti di pinne e di squame. Nell’impossibilità di elencarli tutti, diamo qui un elenco dei più comuni: trota, nasello, merluzzo, sogliola, branzino, orata, sarda, sardina, sardella, sardone, acciuga, tonno, sgombro, cefalo, triglia, dentice, cernia, carpa, aringa, luccio, pesce persico, marmora, muggine, passera, san Pietro, salmone, spigola, rombo (non quello chiodato), platessa.
Importante: la denominazione dichiarata in pescheria non fa necessariamente fede. Non acquistare pesci senza pelle, onde verificare la presenza delle squame (se ci sono squame ci sono anche le pinne, ma non viceversa). Si deve inoltre sempre chiedere al pescivendolo di lavare il coltello e il ripiano di lavoro prima dell’uso per noi.

Fonte www.italykosherunion.it