Sfide Interne
Nel corso degli anni ’80 e ’90, Israele ha assorbito oltre un milione di nuovi immigrati, principalmente dall’ex-Unione Sovietica, dall’Europa dell’Est e dall’Etiopia. L’afflusso di una tale quantità di nuovi consumatori, come pure di un ampio numero di lavoratori specializzati e non specializzati, spinse l’economia verso un periodo di espansione accelerata.
Dopo le elezioni per la Knesset del 1984 salì al potere un governo composto dai due maggiori blocchi politici: i Laburisti (centro-sinistra) e il Likud (centro-destra). Nel 1988 esso fu sostituito da una coalizione guidata dal Likud che, al termine della sua cadenza quadriennale, fu seguita, nel 1992, da una coalizione composta dal Partito Laburista e da altri partiti di dimensioni minori del centro-sinistra. Dopo l’assassinio del Primo Ministro Yitzchak Rabin nel 1995, nel 1996 si svolsero nuove elezioni. Con le elezioni dirette del Primo Ministro, Benyamin Netanyahu andò al potere e formò una maggioranza guidata dal Likud.
Meno di tre anni dopo, il suo governo fu battuto. Nel 1999 Ehim Barak, leader del partito
“Un Israele” (centro-sinistra), fu eletto Primo Ministro e formò un governo di coalizione si dimise poi nel Dicembre 2000. Nel Febbraio 2001 Ariel Sharon, presidente del Likud, è stato eletto primo ministro e ha mantenuto questa carica fino al 2006, quando è stato colpito da un ictus. Ehud Olmert, capo del partito Kadima, fondato da Sharon nel Novembre 2005, gli è succeduto come primo ministro.
Dopo le dimissioni di Ehud Olmert, a seguito di elezioni anticipate tenute nel Febbraio del 2009, è stato eletto come primo ministro Benyamin Netanyahu, il quale ha formato un governo di coalizione con un’ampia base.
Ognuno di questi governi ha operato, secondo le proprie convinzioni politiche, per il raggiungimento della pace, per lo sviluppo economico e per l’assorbimento degli immigranti.