La Storia di Israele Lo Stato d’Israele

La Guerra dei Sei Giorni (1967)

Le speranze di un altro decennio di relativa tranquillità furono mandate in frantumi dal progressivo aumento degli attacchi terroristici arabi lungo i confini egizian giordano, dai persistenti bombardamenti dell’artiglieria siriana sugli insediamenti agricoli del nord della Galilea e dal massiccio riarmo militare condotto dai co stati arabi.
Quando l’Egitto mosse nuovamente un ingente numero di truppe nel deserto del Sinai (Maggio 1967) e ordinò alle forze di pace delle Nazioni Unite (dispiegate dal 1957) di uscire dalla zona, reimpose il blocco agli Stretti di Tiran ed entrò in un’alleanza militare con la Giordania, Israele si trovò di fronte eserciti arabi ostili su tutti i fronti. Poiché i suoi vicini si preparavano a distruggere lo stato ebraico, Israele fece appello al diritto all’autodifesa, lanciando un attacco preventivo (5 Giugno 1967) contro l’Egitto nel sud, seguito da un contrattacco contro la Giordania ad est e lo sbaraglio delle forze siriane trincerate nelle alture del Golan al nord.
Al termine di sei giorni di combattimenti le precedenti linee armistiziali furono sostituite da altre nuove, in cui Giudea, Samaria, Gaza, la penisola del Sinai e le Alture del Golan, si trovavano sotto il controllo israeliano. Il risultato di ciò fu che i villaggi situati a nord furono liberati, dopo 19 anni, dai continui bombardamenti siriani, il passaggio di navi israeliane o battenti bandiera israeliana attraverso gli Stretti di Tiran fu assicurato, e Gerusalemme, che era stata dal 1949 divisa fra il controllo giordano e quello israeliano, venne riunita sotto l’autorità di Israele.