La Storia di Israele Lo Stato d’Israele

La Campagna del Sinai (1956)

Gli anni della costruzione dello Stato furono rattristati da seri problemi legati alla sicurezza. Gli accordi armistiziali del 1949 non solo non riuscirono a spianare la strada di una pace duratura, ma vennero anche costantemente violati. In contrasto con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1 Settembre 1951, venne vietato a navi israeliane e a navi battenti bandiera israeliana, di attraversare il Canale di Suez, fu rafforzato il blocco agli Stretti di Tiran, sempre più di frequente pattuglie di terroristi provenienti dai paesi arabi confinanti effettuavano incursioni in territorio israeliano compiendo assassinii e sabotaggi, e la penisola del Sinai fu gradualmente trasformata in una enorme base militare egiziana.

Con la firma di un patto di triplice alleanza fra Egitto, Siria e Giordania (Ottobre 1956), la minaccia incombente sull’esistenza d’Israele si intensificò. Nel corso di una campagna militare della durata di otto giorni l’esercito israeliano conquistò la Striscia di Gaza e l’intera penisola del Sinai, fermandosi a 16 chilometri a est del Canale Suez. La decisione delle Nazioni Unite di installare un Forza d’Emergenza (UNEF) lungo il confine fra Egitto e Israele e le assicurazioni da parte egiziana sulla libera navigazione nel Golfo di Eilat, convinsero Israele a ritirarsi gradualmente (Novembre 1956 – Marzo 1957) dalle zone conquistate poche settimane prima. Di conseguenza gli Stretti di Tiran furono riaperti, consentendo sia lo sviluppo del commercio con paesi asiatici e dell’Africa orientale, sia le importazioni di petrolio dal Golfo Persico.