La Storia di Israele La Dominazione Straniera

Il Cammino verso l’Indipendenza

L’incapacità della Gran Bretagna di conciliare le pretese conflittuali delle comunità ebraica e di quella araba, spinse il governo britannico a richiedere che la “questione della Palestina” fosse posta all’ordine del giorno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Aprile 1947). Come risultato di tale richiesta fu costituita una speciale Commissione, per preparare proposte sul futuro del Paese.

Il 29 Novembre 1947 L’assemblea votò l’adozione proposta della Commissione per la spartizione del Paese in due Stati, uno ebraico e uno arabo. La comunità ebraica accettò il piano, gli Arabi lo rifiutarono.

Dopo il voto delle Nazioni Unite, i militanti arabi locali, aiutati da forze volontarie occasionali provenienti da altri paesi arabi, lanciarono violenti attacchi contro la comunità ebraica, nel tentativo di rendere vana la risoluzione sulla spartizione e impedire la fondazione di uno Stato ebraico. Dopo aver respinto un certo numero di attacchi le organizzazioni di difesa ebraica sbaragliarono la maggior parte delle forze attaccanti, conquistando l’intera area che era stata destinata allo Stato ebraico.

Il 14 Maggio 1948, allo scadere del Mandato Britannico, la popolazione ebraica nel Paese contava circa 650.000 abitanti, inseriti in una comunità ben organizzata con istituzioni politiche, sociali ed economiche ben sviluppate – una nazione e uno Stato in tutto e per tutto, fatta eccezione per il nome.